Nunzio Bruno sarà il primo siciliano a scalare a piedi una delle vette più alte del mondo, dirimpettaia dell’Everest, raggiungendo la quota record di 8mila metri, ma soprattutto sarà il primo a farlo con il nobile e virtuoso scopo di sostenere la ricerca scientifica sulle malattie neurodegenerative: il sogno del 41enne Nunzio Bruno, dedicato alla mamma che soffre da alcuni anni di SLA, diventa realtà. Domani partirà il progetto “In cima al mondo con ME” che ha un triplice significato: “È una scommessa, una sfida per me stesso e per la mia famiglia – spiega il protagonista – non solo un’impresa sportiva ma un percorso interiore e spirituale oltreché un’opportunità per portare la mia amata Messina e la mia Sicilia sull’Himalaya, nei luoghi più alti del pianeta. La missione del 41enne messinese non ha scopo di lucro e sarà sostenuta da una serie di aziende e partner sensibili che, in cambio di visibilità, stanno raccogliendo fondi a favore dell’AISLA onlus, l’associazione italiana che lotta da oltre 30 anni contro la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), grave patologia neurodegenerativa progressiva dell’età adulta in grado di paralizzare nel tempo i muscoli.
SCALA L’HIMALAYA PER LA RICERCA SCIENTIFICA
